La Chiesetta di San Giovanni Battista di Pomarico sorge nell’antico rione del Casale dei Greci e fu eretta dall’ Ordine dei Cavalieri di San Giovanni Battista di Gerusalemme, meglio conosciuto come l’Ordine dei Cavalieri di Malta. Fondato da Gerardo, destinatario di un ospedale donato da Goffredo di Buglione, ammesso ad essere custode del Santo Sepolcro, l’ordine venne riconosciuto nel 1113 con la Bolla di Papa Pasquale II e svolse il compito di ‘cura peregrinorum’ (cura dei pellegrini), compito ancora oggi adempito. Grazie alle imponenti donazioni, i Cavalieri acquisirono vasti possedimenti per cui congegnarono, negli anni, una struttura amministrativa pienamente efficiente. Difatti i loro feudi furono governati seguendo un ordine gerarchico che vedeva all’apice i Priorati, con a capo di ognuno un commendatore. Al di sotto vi erano i Baliaggi, poi ancora le Commende ed infine le Grancie che spesso erano piccoli appezzamenti di terreni coltivati a frumento, vigne e alberi da frutto, con cappelle costruite al di fuori delle mura delle Università ma non lontane dai servizi, quali forni, mulini e frantoi. La Chiesa di San Giovanni Battista ed altri piccoli poderi distanti dal centro abitato facevano parte delle 19 Grancie della Commenda di Grassano che ottenne il suo pieno sviluppo intorno al 1400. Nel 1737 si compose un Cabreo affidato, dal commendatore Chyurlia, al regio compassatore Arcangelo Perrucci di Gravina, nel quale si dovevano riportare e descrivere tutte le Grancie controllate dalla Commenda; del territorio di Pomarico sono riportate le tavole acquerellate, che tratteggiano i possedimenti territoriali, accanto la pianta della Chiesetta, mentre nella relazione si evince tutto l’arredo. La cappella aveva una struttura architettonica a pianta quadrata ad unica navata. L’ingresso si presentava sul lato sinistro della Chiesa, posto fra due finestre invetriate. L’interno conteneva due altari costruiti frontalmente all’ingresso: l’altare maggiore era decorato da una grande pala d’altare della Madonna Santissima delle Grazie e con i Santi Giovanni Battista e Francesco Saverio circondati dalle Anime del Purgatorio ed ornata finanche da una cornice intagliata in legno dorata. Ai lati della pala si potevano ammirare due affreschi: San Donato a destra e San Liborio a sinistra. Sugli altarini vi erano due statuette lignee con l’immagine di San Francesco da Paola e San Antonio Abate ed, in aggiunta, si descrivono diversi arredi liturgici decorati con fiori, legni intagliati dorati, tovaglie in cotone, ricamate e in pizzo. Un altro affresco venne fatto realizzare dall’abate Don Cesare Padula, custode anch’egli della Chiesetta, in qualità di procuratore della Grancia: si rappresentò la Vergine con Bambino con i Santi Giovanni e Leonardo. Oggi la Chiesetta la si può vedere inglobata in un palazzo appartenuto ai Signori De Primis, i quali la acquistarono dal commendatore Francesco Marulli di Barletta, cavaliere e commendatore dell’Ordine, nel 1774 davanti al notaio Gramberti di Napoli; tale atto sancì la fine della presenza dell’Ordine dei Cavalieri di Malta nella cittadina di Pomarico. La famiglia, dopo l’acquisto, la utilizzò come cappella privata, costruendo su di essa la prppria dimora e collegando le due architetture con un passetto che conduceva al piano interno rialzato della chiesetta costruito, a posteriori, per separarsi dal popolo.