Chiesa di S.Antonio - Pomarico in tour

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Chiesa di S.Antonio

Punti di interesse


La Chiesa di Sant’Antonio fu realizzata nel 1603. Essa fa parte del Convento dei Padri Francescani Riformati, un ampio complesso architettonico sito nella Contrada detta anticamente Piana o San Sebastiano. Solo nel 1610, dopo la richiesta del Padre Guardiano del Monastero, il clero accordò una porzione di terreno adiacente alla costruzione che i frati destinarono alla realizzazione degli orti. La Chiesa annessa al convento presentava originariamente un impianto a navata centrale dotata di tre altari disposti a destra e a sinistra. Il recente restauro ha eliminato i tre altari a destra dell’entrata rivelando una più ridotta navata laterale che conduce alla sagrestia. La navata centrale culmina nel presbiterio, in posizione leggermente rialzata rispetto al piano della navata, esso ospita un altare in pietra decorato e dipinto a tarsia marmorea. L’abside ospita un coro ligneo intagliato ed intarsiato, opera di Antonio la Raja da Laurenzana, del XVIII sec. una serie di tele S. Apollonia, S. Carlo, S. Lucia (di bottega), Maddalena penitente del 1720, S. Rocco di Domenico Guarino, autore gravitante nell’orbita di Paolo De Matteis e Luca Giordano, dopo un precoce apprendistato presso la scuola del De Matteis, operò a Napoli e in molte delle province del regno di Napoli. In Basilicata operò tra il 1720 e il 1762. L’altare presenta due paliotti in pietra decorata con girali a motivi vegetali, mentre, nel centro su fondo scuro prevalgono motivi floreali e animalistici. L’impianto decorativo rimanda a modelli utilizzati per tessuti ed arazzi tipici dell’epoca riproducendo la tarsia marmorea, considerata evidentemente più esosa dalla committenza. Gli altari in pietra scolpita e dipinta sono opera di artisti locali, ad imitazione degli altari in tarsia marmorea, di scuola napoletana del XVIII secolo. Sul primo altare a sinistra dell’ingresso trova posto all’interno dell’ampio arco la Madonna con Bambino fra i SS Francesco d’Assisi e Antonio Abate e anime purganti opera di Pietro Antonio Ferro del 1622 firmato dall’artista. La composizione è incorniciata da una tenda che inquadra l’impianto contraddistinto da tre registri figurativi. Uno squarcio di luce si apre al di sopra delle figure a sottolineare la presenza della luce divina, mentre le figure al centro sono disposte nello spazio in forma piramidale. Da sottolineare l’atteggiamento particolarmente accostante tra San Francesco e il Bambino che gioca con la Croce. L’ultimo registro è caratterizzato da un altro squarcio abitato dalle anime purganti e da un angelo nell’atto di sollevare un’anima dal Purgatorio. Segue la Madonna con Bambino tra i SS. Giuseppe e Onofrio; opera del XVII secolo di Giacomo Dantola, un artista, aiuto di Pietro Antonio Ferro. Anche qui l’impianto è caratterizzato da una composizione piramidale. In alto è l’Eterno che regge il globo simbolo dell’Universo, mentre in basso la Madonna incoronata regge sulle ginocchia il Bambino e nella mano sinistra un libro. A destra e a sinistra sono disposti S. Onofrio e S. Giuseppe. Sulle colonne della Chiesa sono addossate una serie di tavolette dipinte opere del Ferro: SS. Biagio, Lorenzo, Donato e Leonardo. La Deposizione dalla Croce commissionata al Ferro nel 1622 da Pietroantonio De Benedictis, si trovava nella più antica Chiesa Vecchia, oggi non più esistente, sull’altare dedicato a S. Maria dei Poveri di proprietà di Francesco Spica.



The St. Anthony Church was built in 1603. It is in a Reformed Franciscan Monastery, a big architectural complex in the so-called Contrada Piana or St. Sebastianus. It was not until 1610 that, after the request of Monastery's Padre (Father) Guardiano, the clergy conceded a portion of land next to the building that the friars had made into a vegetable garden. The Church, next to the monastery, originally had a central nave layout with three altars on the right and on the left. The latest restoration has eliminated the three altars on the right of the entrance, showing a smaller side nave to the sacristy. The central nave leads to the slightly raised presbytery, which houses the stone decorated marble-inlaid altar. The apse has a carved and inlaid wood choir by Antonio la Raja da Laurenzana (XVIII century) and some paintings like: St. Apollonia, St. Charles, St. Lucy, Penitent Magdalene (1720), St. Rochus by Domenico Guarino. After an early apprenticeship at Mr Paolo de Matteis' School of Art, he worked in Naples and in others regions of the Kingdom of the Two Sicilies. There are two stone-decorated ante-pendiums with vegetable motives, while, in the center on a black background, vegetable and animalistic motives outnumber. The decoration is similar to the models used for fabrics and tapestries of the age reproducing the marble-inlay, considered more expensive by the customers. The stone carved and painted altars are by local artists, imitating the marble-inlaid altars of the Neapolitan School. On the first altar on the left of the entrance, inside the ample arch there is "The Virgin and the Child between St. Francis of Assisi and St. Anthony the Abbot with purge spirits" by Pietro Antonio Ferro (1622). The painting is framed by a curtain identifying three figurative sectors. In the upper part, you can see a light gash underlining God's presence, while the central figures create a pyramid. The last sector is characterized by the presence of a second light gash: an angel is helping a Purgatory spirit. Then there is "The Virgin and the Child between St. Joseph and St. Onouphrios" (XVII century) by Giacomo Dantola, a Pietro Antonio Ferro's artist assistant. The painting is characterized by a pyramidal structure too. In the upper part there is God carrying the Globe, symbol of the Universe, while in the lower part the crowned Virgin carries the Child and a book. Some small paintings by Pietro Antonio Ferro are placed against the columns: they represent St. Blaise, St. Lawrence, St. Donatus and St. Leonard. "The Descent from the Cross", commissioned in 1622 by Pietroantonio De Benedictis to Pietro Antonio Ferro, was in the ancient Chiesa Vecchia (which does not exist anymore) on the altar dedicated to the Virgin of the Poor, belonging to Francesco Spica.
 
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